Dalle nebbie di Malpensa ai tramonti namibiani

Il parco Etosha e le dune di sabbia rosse che lambiscono il mare

© Ivan Volontè

 Ivan Volontè

Socio ALDAI-Federmanager

NAMIBIA. Un viaggio che desideravo fare da tanto tempo, rinviato negli ultimi anni per la paura che ci ha un po' tutti segregati. Poi finalmente la decisione: o adesso o forse mai più! Ed eccoci all'aeroporto di Malpensa a incontrare i nostri compagni di viaggio. Prima dell'imbarco l'attesa è lunga, e si comincia a rompere il ghiaccio con frasi di circostanza: "Da dove vieni, cosa fai?..." con questi approcci un po' di maniera io e Ivan scopriamo di essere ambedue Soci ALDAI. Colleghi con conoscenze in comune.
Il cerchio della conversazione si allarga con più disinvoltura man mano che il tempo passa.
“Noi siamo di Mondovì” racconta un altro viaggiatore e io aggiungo "conosco una sola persona di Mondovì, l'ing. Censi Vicepresidente Previndai...", “è un mio cliente!" afferma un altro partecipante. Su 15 compagni di viaggio in 6 familiarizziamo attraverso il mondo Federmanager.
Avere conoscenze in comune aiuta ad accorciare le distanze, il viaggio inizia direttamente o indirettamente col riferimento a Federmanager!
L'esperienza è stata bellissima, ricca di emozioni e immagini che vanno dritto all'anima, ma lascio che sia Ivan Volontè a raccontarle, tanto più che ha saputo anche immortalarle in uno stupendo filmato
Silvana Menapace 

Dopo un volo lunghissimo, e reso anche più duro dai pasti serviti a bordo (non proprio in linea con le aspettative), ci accoglie – in una mattina di fine dicembre – la tiepida aria africana. Con un po’ di apprensione pensiamo al recupero dei bagagli e al modo di comunicare, ma scopriamo con piacere che le nostre guide sono venete!
I mezzi fuoristrada ci trasportano: siamo pieni di aspettative!
Viaggiamo per circa 600 chilometri attraverso zone semi disabitate prima di arrivare all’entrata est del parco Etosha: la sistemazione è principesca, con piscina privata e vista sulla pianura che si stende a perdita d’occhio.
Partenza di buon mattino per la prima tappa che già ci vede entusiasti all’avvistamento della prima zebra – la prima di innumerevoli, scopriremo dopo. Sotto un cielo inconsueto ci perdiamo nel vedere giraffe, elefanti, gnu, springbok, fenicotteri, orici, kudu, struzzi…
© Ivan Volontè

© Ivan Volontè

Con gli occhi pieni di stupore arriviamo alla splendida Riserva Ongava. Al tramonto gustiamo una cena con vista sulla splendida distesa di alberi, in mezzo ai quali spicca una pozza d’acqua, meta di leoni e rinoceronti: ci sentiamo dei piccoli esploratori quando scopriamo che per raggiungere le nostre camere dobbiamo essere accompagnati da un ranger armato perché capita spesso che i leoni presenti nel parco si avvicinino alle residenze. Siamo increduli e pensiamo che sia ‘teatro’, ma la mattina dopo ci imbattiamo in tre leoni comodamente sdraiati sulla strada, a pochi metri dal parcheggio. Avvistiamo ancora animali di ogni genere, e in giornata riusciamo ad ammirare un gruppo di leoni e rinoceronti, il tutto in un’esplosione di colori che non smette mai di stupire.

Ancora in strada, ancora in viaggio, attraversando zone desertiche e rocciose dove gli animali sono a loro agio e noi semplici ospiti. Risaliamo e attraversiamo fiumi in secca, dove l’emozione di trovarsi di fronte a un gruppo di elefanti che ci sfiorano ci fa sentire degli intrusi, in un mondo che non esiste più.
E poi ancora tramonti colorati e infuocati. In un attimo siamo sulla costa per scoprire che il deserto può morire nell’acqua. Proviamo l’emozione di muoverci su dune color ocra che all’orizzonte si confondono con il mare.
Ed ecco altre strade sterrate per arrivare al Desert Hill Lodge, disperso nel nulla, dove si possono godere albe, tramonti e stellate in assoluto silenzio e totale oscurità.

© Ivan Volontè

© Ivan Volontè

In un continuo crescendo di emozioni e di colori, ci troviamo a Sussuvlei, circondati da dune alte centinaia di metri, per terminare il viaggio nel deserto del Kalahari, dove la sabbia rossa, carica di ossidi di ferro, ci fa vivere l’ultimo indimenticabile tramonto in questo incredibile Paese. Siamo tutti consapevoli che ci porteremo sempre nel cuore il profumo e le sensazioni che abbiamo provato in questo viaggio. 
La condivisione di questa bellezza incredibile ci fa sentire un gruppo previlegiato, anche perché ci ha accompagnato il bravissimo giornalista Carlo Baroni, che ha saputo trovare le parole per descrivere e farci innamorare dei paesaggi e delle persone che abbiamo incontrato. 

La Namibia è il viaggio della vita e ti cambia per sempre. Arrivederci Africa!
Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013.