Bonus pubblicità Dirigenti Industria 2018

Il Decreto Legge 50/2017 ha introdotto significativi benefici fiscali per gli investimenti pubblicitari incrementali sui mezzi di comunicazione. Il bonus consiste in un credito d’imposta pari al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati, che aumenta al 90% nel caso di microimprese, piccole e medie imprese. Quindi nel 2018 la pubblicità sulla rivista cartacea e digitale Dirigenti Industria, viene a costare solo il 10% o il 25% del prezzo normale. Una occasione da non perdere.

Luigi Andreoli  

Revisore contabile, socio ALDAI - Federmanager
La nuova agevolazione fiscale introdotta dalla Manovra Correttiva offre la possibilità ai lavoratori autonomi, professionisti ed imprese di fruire, per quest’anno, di un nuovo credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari.
Il beneficio è stato introdotto nello specifico dall’articolo 57-bis, decreto legge 50/2017, in ottemperanza agli obiettivi prefissati con la Legge Delega 198/2016 circa l’introduzione di nuovi benefici fiscali per gli "investimenti pubblicitari incrementali su quotidiani e periodici nonché sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali" mediante il riconoscimento di "un particolare beneficio agli inserzionisti di micro, piccola o media dimensione e alle start up innovative" (articolo 2, comma 2, lettera n).
A partire dal 2018, i professionisti, lavoratori autonomi e le imprese di qualsiasi natura giuridica, potranno beneficiare di un credito d'imposta dal 75% al 90% massimo, qualora effettuino investimenti pubblicitari su tv, giornali e radio, da utilizzare tale credito, in compensazione con la dichiarazione dei redditi.
Uno dei più importanti requisiti richiesti per beneficiare del bonus pubblicità 2018 è quindi quello di effettuare investimenti in campagne pubblicitarie in misura superiore all'1% rispetto all'anno precedente, per cui se nel 2017 si sono investiti 20.000 €, per beneficiare del bonus occorre che nel 2018 vengano spesi almeno 20.200 €.
Nel caso in cui poi, l'investimento pubblicitario 2018 sia da parte di micro imprese, piccole e medie imprese e start up innovative, il credito d'imposta è aumentato al 90% rispetto al 75% previsto per le altre categorie.
Di seguito gli aspetti rilevanti del Regolamento di attuazione.
  • Soggetti beneficiari: titolari di reddito d'impresa o di lavoro autonomo che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie, il cui valore superi di almeno l’1% gli analoghi investimenti effettuati nell’anno precedente.
  • Misura del beneficio: il credito d’imposta è pari al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati, elevato al 90% nel caso di microimprese, piccole e medie imprese e start-up innovative. Le aliquote del 75% o 90% si applicano sul valore incrementale; i limiti di spesa sono distinti per gli investimenti sulla stampa e per quelli sulle emittenti radio-televisive.
  • Investimenti ammissibili: sono ammissibili al credito d’imposta gli investimenti riferiti all’acquisto di spazi pubblicitari e inserzioni commerciali su giornali quotidiani e periodici, nazionali e locali, ovvero nell’ambito della programmazione di emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali.
  • Limiti e condizioni di ammissibilità: il sostenimento delle spese deve risultare da un’apposita attestazione da parte dei soggetti legittimati a rilasciare il visto di conformità dei dati esposti nelle dichiarazioni fiscali, ovvero dai soggetti che esercitano la revisione legale dei conti. Il credito d'imposta è alternativo e non cumulabile, in relazione a medesime voci di spesa, con ogni altra agevolazione prevista da normativa nazionale, regionale o comunitaria. Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione, tramite il modello F24.
  • Domanda di ammissione al beneficio: i soggetti interessati presentano la domanda di fruizione del beneficio nella forma di una comunicazione telematica (una “prenotazione”) su apposita piattaforma dell’Agenzia delle Entrate, secondo il modello che ha definito la medesima Agenzia, usufruendo di una “finestra temporale” ampia (ad esempio dal 1° marzo al 31 marzo di ciascun anno). La comunicazione dovrà contenere: i dati identificativi dell’azienda o del lavoratore autonomo; i costi degli investimenti pubblicitari effettuati nel corso dell’anno, esposti distintamente per le due tipologie di media (stampa e radiotelevisivi); il costo complessivo degli investimenti effettuati sugli analoghi media nell’anno precedente; l’indicazione dell’incremento degli investimenti su ognuno dei due media, in percentuale ed in valore assoluto; l’ammontare del credito d’imposta richiesto per ognuno dei due media; la dichiarazione sostitutiva, di atto notorio, concernente il possesso del requisito di assenza delle condizioni ostative ed interdittive previste dalle disposizioni antimafia ai fini della fruizione di contributi e finanziamenti pubblici.
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