Percorsi di inclusione e certificazione di genere in una multiutility veneziana

Intervista a Chiara Bellon

Chiara Bellon, Direttrice Risorse umane e Organizzazione e Diversity Manager del Gruppo Veritas, socia Federmanager Venezia

Amelia Bertolaso, Comitato Esecutivo Federmanager Minerva

Amelia Bertolaso, Comitato Esecutivo Federmanager Minerva

Per il nostro appuntamento dedicato alle Donne dirigenti del Nordest, in questo numero intervisto Chiara Bellon, dal 2007 direttore delle Risorse umane e Organizzazione e dal 2020 Diversity manager del Gruppo Veritas, multiutility che fornisce servizi d’igiene ambientale, idrici, urbani collettivi e di produzione di energia da fonti rinnovabili nell’area metropolitana di Venezia e in 7 comuni del trevigiano, associata Federmanager Venezia. 

La nostra bella Venezia, la città lagunare più romantica e affascinante al mondo, che incanta con i suoi canali pittoreschi e le sue architetture mozzafiato. 

Ma dietro la sua incantevole bellezza, sorge la sfida di garantire servizi d’igiene ambientale, idrici, urbani collettivi e di produzione di energia da fonti rinnovabili in una realtà che ospita non solo i suoi residenti, ma anche un flusso di turisti imponente ogni giorno. 

Con Chiara parleremo di temi ambientali e organizzativi di una multiutility che fornisce servizi in un territorio di circa 2650 kmq, ma con Chiara approfondiremo soprattutto temi di welfare aziendale, di valorizzazione delle differenze e di Certificazione di genere.

Cara Chiara, grazie per la tua disponibilità, ci puoi raccontare brevemente il percorso professionale che ti ha portato a ricoprire il ruolo che hai oggi? 
Dopo la laurea in Economia e commercio e un master in gestione d’impresa, ho cominciato a lavorare nel settore delle risorse umane, prima in una società di recruiting, poi in un istituto di credito e successivamente in un’azienda di servizi pubblici locali, dedicandomi alle relazioni industriali e alla gestione del personale. Da allora, mi sono occupata sempre di questo, in contesti sempre più grandi e complessi, ampliando le mie competenze relazionali, comunicative e di leadership. Dal 2007 sono direttrice delle Risorse umane e organizzazione del Gruppo Veritas, una multiutility di oltre 3500 persone che fornisce servizi pubblici in 51 comuni.
Quali sono le sfide principali nel fornire servizi efficienti e affidabili in una città unica al mondo come Venezia? 
Venezia è una città unica al mondo, capitale del turismo mondiale con esigenze particolari: chi la vive vuole un ambiente pulito, ben tenuto e decoroso. I servizi pubblici dovrebbero funzionare sempre al meglio, ma proprio nelle località più visitate devono essere in grado di sopportare e gestire livelli superiori di domanda. La sfida principale è organizzativa, bisogna infatti essere in grado di garantire il servizio in ogni condizione possibile. Questo vale sia per i servizi ambientali e la raccolta dei rifiuti, che certo impegna moltissime risorse, che per l’idrico integrato che, oltre a persone e tecnici qualificati, ha bisogno di molte infrastrutture.
In che modo la tecnologia sta influenzando il tuo settore e quali sono i progetti del Gruppo Veritas per l’implementazione di tecnologie innovative e di soluzioni sostenibili? 
Le tecnologie sono certamente un grande aiuto per il monitoraggio delle reti idriche e fognarie, per gli impianti di depurazione (che sono autentiche fabbriche ambientali) e per quelli industriali che si occupano di trattamento dei rifiuti. Hanno fatto ingresso in forma massiccia nella digitalizzazione dei servizi di sportello e di contatto con il pubblico, nella comunicazione, nel trasporto dei rifiuti con mezzi complessi, in sostegno al lavoro manuale di uomini e donne. Tuttavia, sarebbe meglio utilizzare di più sistemi automatici proprio per i servizi di raccolta dei rifiuti urbani, riducendo l’uso della raccolta porta a porta poiché troppo labour intensive.
Qual è la visione di Veritas per il futuro sui temi dell’energia da fonti rinnovabili e biomasse? In che modo Veritas sta lavorando con le istituzioni locali, i cittadini e gli altri stakeholder per sviluppare servizi sempre più efficienti e sostenibili? 
Gli stakeholder hanno un posto centrale nello sviluppo dei servizi e delle attività di Veritas, dal momento che proprio i Sindaci sono i componenti del Comitato di controllo della società e ne determinano gli indirizzi principali. Come naturale, la richiesta di servizi eccellenti e sempre in miglioramento è accompagnata da una fortissima attenzione ai costi, poiché i servizi essenziali vengono considerati da collocare al minimo costo possibile per imprese e cittadini. Questo significa che ogni scelta industriale, di servizio o di investimento segue questa impostazione, anche se anticipata dal concetto di salvaguardia dell’ambiente, che è qualcosa di più della “semplice” sostenibilità.
Diversity e inclusion e certificazione sulla parità di genere ci racconti il percorso, le difficoltà e i traguardi raggiunti dal gruppo Veritas. 
Trattare queste tematiche in un’azienda come la nostra può sembrare una sfida, e per certi versi lo è: iniziare a parlare di parità di genere, nonostante l’80% della popolazione sia maschile, non è semplice! 
Già da diversi anni, abbiamo introdotto iniziative e strumenti per promuovere la cultura dell’inclusione, le politiche per le pari opportunità e, più in generale, il benessere organizzativo e la cura delle persone. È un percorso lungo e complesso quello dell’inclusione; come si dice “la diversità è un fatto, l’inclusione è una scelta”. E come ogni cambiamento e processo culturale richiedono un grande lavoro di squadra. Bisogna valorizzare le differenze delle competenze e delle abilità di ognuno e stimolare le emozioni, le relazioni e il confronto con la diversità. Credo fermamente che le molteplici caratteristiche e attitudini delle persone vadano accettate e valorizzate, cosi da creare valore all’interno dell’organizzazione e della comunità di appartenenza. Ci siamo prima certificati con la Geeis - Diversity, ad agosto 2021, e l’anno scorso abbiamo ottenuto la certificazione sulla Parità di genere: sono due importanti risultati che attestano la bontà dei percorsi intrapresi in materia di rispetto e valorizzazione di ogni diversità. È stato un grande lavoro di squadra, molte colleghe e colleghi sono stati coinvolti, e per questo ringrazio tutte e tutti: senza di loro non sarebbe stato possibile raggiungere tutti questi traguardi!
Il Gruppo Veritas con circa 3.500 persone di cui 80% di dipendenti di sesso maschile è stata tra le primissime aziende in Italia e la prima multiutility a certificarsi per la parità di genere e l’inclusione. Ci spieghi quali KPI ne hanno consentito il raggiungimento? 
I parametri su cui si basa la certificazione sono 33, suddivisi tra 7 diverse aree di interesse: cultura e strategia, governance, processi legati alle risorse umane, crescita e inclusione delle donne, equità remunerativa e tutela della genitorialità. La maggior parte dei KPI descritti trovano una loro espressione in politiche centrate su azioni specifiche che mirano allo sviluppo delle competenze e alla sensibilizzazione di tutte le persone. Per noi è inoltre fondamentale garantire a tutti i dipendenti le stesse opportunità: lo dimostrano i progetti di affiancamento e reinserimento post-parto che vengono proposti a tutte le neomamme in fase di rientro dalla maternità. Credo che la chiave di tutto sia mettersi in “ascolto attivo” delle persone: tutte le iniziative partono, generalmente, dalla comprensione di quelle che sono le esigenze dei dipendenti. Puntiamo su strumenti che hanno come obiettivo favorire le pari opportunità, attraverso misure per la tutela della genitorialità, la conciliazione tra i tempi della vita e del lavoro, la flessibilità degli orari di lavoro, i centri estivi, la nostra piattaforma welfare, la possibilità di convertire parte della retribuzione variabile in giornate di ferie o di permettere alle lavoratrici di non effettuare i turni notturni. Il mio principio guida è “nessuna donna in azienda che ne abbia le competenze deve scegliere tra la carriera e la famiglia”. 
Complimenti per l’ottimo risultato raggiunto! Il tuo Gruppo sta lavorando anche su altre dimensioni di diversity, oltre alla parità di genere. Ci descrivi le attività che state portando avanti? 
Crediamo fermamente che lavorare in tutte le dimensioni della diversity sia una nostra precisa responsabilità sociale, visto che siamo presenti in maniera molto capillare nel territorio. Ad esempio, abbiamo affrontato il tema dello scambio intergenerazionale, favorendo il trasferimento e la condivisione di conoscenze e competenze tra colleghi più esperti e i neoassunti. Per quanto riguarda la disabilità, invece, abbiamo inserito in stage, in collaborazione con la Divisione servizi ambientali, Bruno, un ragazzo con sindrome di Down. Il nostro desiderio è che questo caso sia solo il primo di una lunga serie, organizzando attività di alternanza scuola-lavoro con ragazzi disabili di alcuni istituti scolastici del territorio. Infine, stiamo pianificando un corso di italiano per i dipendenti stranieri di una delle società controllata del Gruppo, per facilitarne l’integrazione e permettere loro di avere una comprensione a 360° dell’azienda, con focus sui temi della sicurezza e della prevenzione.
Ragazze e materie Stem, cosa pensi si potrebbe e/o dovrebbe fare? 
In Italia, la differenza di genere tra i laureati nelle materie Stem è ancora rilevante e più netto rispetto agli altri Paesi europei: nel 2020 solo il 18,9% delle laureate lo è nelle materie scientifiche, a fronte del 39,2% di maschi. Per questo, dallo scorso anno, Veritas ha organizzato degli Open day dedicati alle classi scuole superiori dell’area metropolitana di Venezia, con l’obiettivo di fornire loro un supporto nell’orientamento alla scelta universitaria. La formula è stata così efficace che ci ha permesso di ricevere da AIDP (Associazione Italiana Direzione Personale) il riconoscimento HR Mission 2022. Questo, unito ai riscontri positivi ricevuti dai diretti interessati, ci hanno spinto a riproporre l’iniziativa anche quest’anno: alle studentesse e agli studenti portiamo l’esperienza di alcuni giovani dipendenti ad alto potenziale, che illustrano la loro esperienza diretta di utilizzo delle materie Stem nelle quotidiane attività aziendali.
Quale consiglio daresti ad un/una giovane laureato/a che vuole intraprendere il tuo percorso? 
Ho avviato il mio percorso nelle Risorse umane spinta da una grande passione. Credo sinceramente che le diverse conoscenze e competenze possano essere sfruttate nel mondo HR proprio valorizzandole, l’importante è non dimenticare mai che davanti si hanno persone. Se si mantiene al centro del proprio interesse il benessere dei dipendenti, penso sia possibile percorrere questa strada, raggiungendo anche ottimi risultati. Una cosa è certa: raggiungere un obiettivo non deve rappresentare un punto di arrivo, ma di partenza. Per questo, alla passione, bisogna aggiungere curiosità, volontà e desiderio di migliorare e forte motivazione. Tutto quello che ho fatto fino a oggi, e che faccio quotidianamente, serve proprio per costruire un’organizzazione dove tutti possano esprimere competenze e talento e dove umiltà, rispetto ed educazione diventino la “conditio sine qua non” per ricoprire posizioni manageriali, e non.
Chiara Bellon, nata a Padova, laureata in economia e commercio, dopo un master in gestione d’impresa approda nel campo delle relazioni industriali e delle risorse umane nell’ambito dei servizi pubblici locali. 
Dal 2007 è HR director del Gruppo Veritas e dal 2020 è anche Diversity manager del Gruppo, ruolo finalizzato a promuovere la cultura dell’inclusione e a definire strategie e iniziative per la valorizzazione delle diversità. 
Nel 2021 riceve la Stella al merito del lavoro, onorificenza concessa dal Presidente della Repubblica. Socia Federmanager Venezia, fa inoltre parte del direttivo Veneto e Friuli-Venezia Giulia di Aidp (Associazione Italiana per la Direzione del Personale) ed è membro della Fondazione Bellisario area Venezia.